In un piccolo borgo sperduto della Basilicata vive il protagonista di questo romanzo: un ragazzo sensibile, riflessivo e sognatore. Egli riavvolge il nastro dei suoi ultimi mesi di vita in cui diverse vicende hanno dato una svolta inaspettata alla sua vita e ci accompagna in questo viaggio come se fossimo spettatori di un film. Il motore della narrazione è l’incomprensione di fondo che percepisce da parte degli Altri. La prima parte del romanzo, infatti, si può definire con uno stream of consciousness. E noi lettori ci trasformiamo in voyeur provvisori mentre vediamo il protagonista fare le prime esperienze nel paese natio. Fin quando, però, decide di partire: una decisione sofferta ma necessaria. La meta? Una città affacciata sul mare, in cui l’immensità dell’orizzonte avvolge il protagonista e lo proietta in un futuro aperto a qualsiasi possibilità.

Trova impiego presso un ufficio. Stringe amicizia con i nuovi colleghi, esce la sera – spesso da solo – sul lungomare. Fin quando non avviene l’Incontro. Sara è una ragazza, anch’essa emigrata in questa città per cercare fortuna. Sarà il caso a farli incontrare e far crescere quella che all’inizio sembrava una semplice confidente.

Due persone, due solitudini che si incontrano e si fondono perché se è vero ciò che scriveva Rilke: l’Amore consiste in due solitudini che si toccano, ognuno a guardia della solitudine dell’altro.